PRIMA PARENTESI GRAFFA
"di quando venni catturato dai pirati
e pensai di non avere un futuro"
Capitolo I
Ci fu un momento in cui pensai fosse la fine...
Ero rimasto l'ultimo di un equipaggio catturato dai pirati.
Tutti gli altri li avevano già uccisi o buttati dalla passerella del galeone, legati mani e piedi, minacciati con la punta di una spada per fare compagnia agli squali.
Il mare piatto segnava tratteggi riflessi di un sole quasi al tramonto.
Lì, sulla punta della vita, sentii a malapena quello che chiedevano ad ognuno in quella assurda situazione:
"Messere...", a ogni parola facevano passare un tempo che sembrava interminabile, per vedere se cascavamo prima, mentre loro si divertivano a scommettere: nemmeno soldi o birre, scommettevano così, tanto per fare. Scommettevano calci nel culo reciproci, su quanto avrei resistito sulla cima di quell'asse di legno maledetta.
"Avete abilità che possano esserci, diciamo... di qualche utilità?" la voce suonava alquanto canzonatoria.
Tra quelli dell'equipaggio del mio veliero, quasi tutti soldati, nessuno si era abbassato alle lusinghe dei pirati. Infatti tutti morti.
Io sono cuoco, ma loro un cuoco già l'avevano, ed anche un aiuto dell'aiuto cuoco. Forse potrei dire loro di essere bravo nel... insomma a fare quella cosa li, come si dice, quella cosa che nessuno vuole fare... cioè, forse avrebbero avuto bisogno di un mozzo, no, di mozzi già ne avevano. Magari qualcuno che sappia avvolgere le vele, ma già anche quelli c'erano. Uno che pulisca la latrina quando è piena, ma i pirati, so dai racconti, cacano fuori bordo.
Senza voltarmi, per non perdere l'equilibrio, strillai: "Sono un musico!"
Quello sapevo che non l'avevano, dato che in questa situazione avrebbe suonato, almeno lo speravo!
Passò qualche minuto, nel quale cercai di non sbilanciarmi nella passerella tremolante per non cadere nel vuoto del mare che mi avrebbe inghiottito. Feci un grave errore, guardai sotto. Il colore del mare era rosso e, a tratti, delle pinne ergevano la loro fame a fior d'acqua. Persi l'equilibrio, rimbalzai appena verso la morte e in quel momento pensai quanto è triste vedere se stessi in un momento come questo, cadere verso morte certa senza poter finire di raccontare la propria vita.